Io, Francisco Hernandez Sanchez, … il frate spagnolo

Para quien no lo sepa todavía, soy un fraile capuchino español que pertenece a la Provincia Capuchina en Toscana. Llegué aquí por casualidades divinas desde Alicante (la ciudad donde he nacido). Dentro de unas semanas iré a vivir a nuestro convento que se encuentra allí. Un convento por donde he pasado mil veces por la puerta pero que desconocía que fuera convento capuchino ya que la fachada no se diferencia de los edificios que le rodean a excepción de un mural de San Pascual Bailón en la esquina del edificio.

Hace unos días tuve la ocasión de ir a conocer a mi nueva fraternidad. Una comunidad de tres hermanos a los cuales, si tuviera que definirlos con una sola palabra sería “acogedores”. Y es que la acogida es una característica que mejor nos define. Te puedes encontrar en otro país o en otra cultura, pero cuando cruces las puertas del convento  capuchino te sentirás “como en casa”. Lo bueno es que crecemos y nos enriquecemos por lo que cada fraile de todos los rincones del mundo aportan a la comunidad. A mi muchos frailes todavía no recuerdan mi nombre después de diez años entre ellos, pero si les preguntas quien es “el español” saben perfectamente que soy yo, al más puro estilo de Jesús, del cual muchos no conocían su nombre pero sabían que era “el Nazareno”. Si Jesús ha roto las barreras de las fronteras haciendonos partecipes de Nazaret, también los frailes somos llamados a eso, a llevar de nuestras casas hacia donde vayamos lo mejor que tengamos.

Per chi non lo sapesse ancora, sono un frate cappuccino spagnolo che appartiene alla Provincia Cappuccina Toscana. Xxx qui per provvidenza divina da Alicante (la città dove sono nato). Entro poche settimane andrò a vivere nel nostro convento che si trova qui. Un convento davanti alla cui porta sono passato mille volte senza riconoscere che era un convento cappuccino perché la facciata non si differenzia dagli edifici che lo circondano, ad eccezione di un murales di san Pasquale Bailon sulla xxx dell’edificio.

Pochi giorni fa ho avuto l’occasione di andare a conoscere la mia nuova fraternità. Una comunità di tre fratelli, per definire i quali basterebbe una sola parola: «accoglienza». Perché l’accoglienza è la caratteristica che ci definisce al meglio. Tu puoi incontrati in un altro paese o cultura, però quando oltrepassi la porta di un convento cappuccino ti sentirai «come a casa». Il bello è che cresciamo e ci arricchiamo attraverso quello che ogni frate da tutti gli angoli del mondo porta alla comunità. Nei miei confronti molti frati ancora non ricordano il mio nome preciso dopo dieci anni fra di loro, però se chiedi loro chi è «lo spagnolo» sanno perfettamente chi sono io, nel puro stile di Gesù, del quale molti non conoscevano il nome ma sapevano che era il Nazareno.. Se GEsù ha rotto le barriere delle frontiere facendoci partecipi di Nazaret, anche noi frati siamo chiamati a questo, a lasciare le nostre case facendo del luogo dove andiamo il migliore che abbiamo.

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