Martiri cappuccini di Valencia

«Nel nostro secolo sono ritornati i martiri, spesso sconosciuti, quasi militi ignoti della grande causa di Dio. Per quanto è possibile non devono andare perdute nella Chiesa le loro testimonianze» (Giovanni Paolo II). Lo stesso papa l’11 marzo 2001 beatifica un gruppo di 240 martiri del Levante spagnolo. In mezzo a questa moltitudine di uomini e di donne, ci sono 12 frati cappuccini e 5 monache clarisse cappuccine: sono il p. Aurelio de Vinalesa e i suoi compagni. Insieme a moltissimi cristiani, nella Spagna del 1936, diedero testimonianza eroica della loro fede nella risurrezione, accogliendo la tortura e la morte, conflitte loro in odio della fede cristiana.

Le storie della loro vita, arricchite dalle dichiarazioni dei testimoni che li hanno conosciuto, interpellano oggi anche noi. Non si tratta di persone che appartengono ad un passato storico lontano; sono persone attuali, che ci parlano con l’audacia e la forza della verità e con il loro deciso amore per la giustizia. Questi martiri della Provincia cappuccina di Valencia incarnano in maniera singolare l’essenza della spiritualità francescana nel suo ideale di sequela di Cristo povero e crocifisso. Francesco d’Assisi, quando ricevette notizia del martirio di cinque suoi compagni in Marocco, non poté fare a meno di esclamare: «Ora posso dire di avere cinque autentici frati minori»! La storia cappuccina si inserisce in questo filone di martirio: da Fedele da Sigmaringa ai beati Agatangelo e Cassiano; dai martiri della rivoluzione francese ai polacchi martiri nei campi di concentramento nazista. E ora i martiri cappuccini di Valencia della rivoluzione spagnola del 1936. Francesco d’Assisi avrà esclamato: «Ora posso dire di avere dodici  autentici frati minori in più»!

Il popolo di Spagna è un popolo esperto nel soffrire. Sa e conosce bene che non si deve dimenticare la storia, perché senza memoria non c’è né riconciliazione, né pace, né futuro. Il martirio fa parte dell’essenza stessa della vita della Chiesa e dell’ideale francescano. Il martirio vissuto dai frati cappuccini di Valencia resta per la Spagna un seme fecondo di riconciliazione, di pace e di speranza per il futuro.

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