Messaggio finale del Ministro Provinciale

Il regno di Dio è come un uomo che getta il seme nella terra; dorma o vegli, di notte o di giorno, il seme germoglia e cresce; come, egli non lo sa. Poiché la terra produce spontaneamente, prima lo stelo, poi la spiga, poi il chicco pieno nella spiga. Quando il frutto è pronto, subito si mette mano alla falce, perché è venuta la mietitura (Mc 4,26-29).

Entriamo, dunque, con gioia operosa nella logica di questo Regno così misterioso, raccogliendo una preziosa suggestione della Evangelii gaudium:

Il tempo è superiore allo spazio. … Dare priorità al tempo significa occuparsi di iniziare processi più che di possedere spazi… Si tratta di privilegiare le azioni che generano nuovi dinamismi nella società e coinvolgono altre persone e gruppi che le porteranno avanti, finché fruttifichino in importanti avvenimenti storici. Senza ansietà, però con convinzioni chiare e tenaci» (Francesco,Evangelii gaudium, 223).

Saremo chiamati a iniziare processi verso una migliore qualità di vita da cappuccini, nelle relazioni fraterne, nella consacrazione religiosa attraverso i voti che abbiamo promesso, nella fedeltà all’amore di Dio secondo uno stile di vita evangelico. Possano davvero il prossimo Ministro con il suo Consiglio coinvolgere tutta la Provincia in un cammino di conversione dove non ci preoccupiamo di occupare spazi di privilegio, che gonfiano d’orgoglio, ma iniziare processi di comunione fraterna nella compagnia dei fratelli minori, emarginati dalle strutture sociali.

Fratelli, grazie per avermi accolto in questi anni nel mio servizio di Ministro. Ringrazio fra’ Mario, Vicario provinciale, che ha guidato la Provincia durante le mie assenze nei luoghi di missione. Ringrazio i Consiglieri fra’ Piero Vivoli, fra’ Antonio Picciallo e fra’ Alfredo Paladini: non sempre abbiamo avuto le medesime visioni, ma credo che al termine di ogni incontro quanto stabilito siano state le migliori decisioni che avremmo potuto prendere. E soprattutto abbiamo vissuto tutto in comunione fraterna, consapevoli della responsabilità che la Provincia ci aveva consegnato. A voi tutti, fratelli, dico che se ho trascurato qualcuno, l’ho fatto senza rendermene conto, se   ho offeso qualcun altro, mi creda, non era mia intenzione. Se a qualcuno ho fatto del bene, ringrazi Dio e preghi per me. Il Signore con il suo Spirito ci guidi in questo evento di comunione fraterna perché possiamo ascoltare la sua voce e consegnarci al suo amore per viverlo nei giorni a venire. Pace e bene, fratelli.

Come dire la Pasqua

Come dire la Pasqua? Nei paesi dell’oriente cris6ano, da questa notte chiunque s’incontri per la strada si scambia un saluto che è soprattutto un annuncio

Leggi »