Siamo ad una svolta nella narrazione del Vangelo secondo Matteo. Dopo aver qualificato scribi e farisei come generazione perversa perché pretendono un segno, Gesù prende le distanze da loro e dalla folla. Il suo interesse sarà rivolto ai discepoli, che riescano a riconoscere in lui il Cirsto, il Figlio del Dio vivente. La professione di Pietro segue quella di tutti, pronunciata sulla barca, dopo il prodigio del mare calmato e del camminare sulle acque. Così, secondo un’interpretazione antica, valida ancora oggi, la figura di Pietro è al tempo stesso singolare e modello per ogni credente.
Sotto quale aspetto Pietro è modello per l’oggi? Prima di tutto per una professione di fede esplicita, coraggiosa nelle parole di fronte a tutti. Nei nostri giorni, il rispetto umano o una sorta di codardia, possono tentarci di nascondere la nostra fede. Siamo chiamati a recuperare il coraggio di manifestare anche in pubblico la fede cristiana. Ma in secondo luogo, la professione di fede appare dal comportamento: noi diciamo chi è Gesù per noi con le azioni che costellano i nostri giorni. Anche qui, Pietro è modello del discepolo, persino con le sue cadute o tentennamenti, ma sempre pronto a ritornare ad essere discepolo del Signore Gesù.
La formula biblica Figlio del Dio vivente indica che Dio opera nella vita degli uomini, partecipando alle sue vicende … soprattutto e limpidamente nella vita, parole e comportamenti di Gesù di Nazareth, il Crocifisso Risorto.