Ancora i tre eremiti

Torniamo ai tre eremiti: essi per strade diverse – Matteo da Bascio presso Cerreto d’Esi ed i fratelli Tenaglia vicino a Camerino – vivono un periodo di relativa calma fino al 1528. Frati minori eremiti? Potrebbe essere la domanda che si pone a questo punto Ludovico da Fossombrone sull’identità del gruppetto di frati, la cui vita è caratterizzata da preghiera, lavoro ed apostolato-carità, nell’attesa di una forma più stabile del proprio ideale.

Le difficoltà non mancano e si rende necessario ancora l’appoggio e l’intervento della duchessa di Camerino per poter dare una certa conformazione al nuovo gruppo. Molto sembra svolgersi attraverso le pieghe della legislazione ed i rapporti interpersonali all’interno delle istituzioni ecclesiastiche fin che, il 3 luglio 1528 si registra un punto di svolta con la bolla (lettera del papa) Religionis zelus che garantisce alla nascente congregazione lo statuto di Frati Minori. È a questo punto che l’itinerario di Matteo da Bascio e dei Tenaglia si ricongiungono e si uniscono a quello di altri frati a loro associati nella riforma appena approvata. I loro primi conventi, o meglio romitori, sorgono lungo il territorio delle Marche negli anni 1528-31. Frati Minori della Vita Eremitica: questo è il nome assunto nei primi anni dai nuovi riformati, successivamente chiamati Cappuccini (forse a motivo della foggia del loro abito) fino ad esserne l’appellativo prevalente. I frati Ministri dell’Osservanza francescana non restano semplicemente ad assistere alla loro espansione in Italia ma attraverso documenti pontifici cercano di contrastare la nuova riforma, anche per evitare il passaggio dei propri membri ad essa. I rimedi non possono comunque impedire un rinnovamento che si muove all’interno degli Osservanti stessi, tanto che la sua mancata approvazione spinge diversi frati a passare ai Minori della Vita Eremitica. Così avviene anche nel 1534 in cui l’ennesimo intervento del papa cerca di arginare le uscite dall’Osservanza e di riportare “a casa” i frati, svuotando gli insediamenti dei Cappuccini ma senza reale efficacia.     

Le difficoltà per la nuova famiglia francescana non provengono solo dall’esterno ma anche dall’interno. In questo tempo in cui prende corpo la sua iniziale fisionomia, si giunge presto a contrasti nella riforma stessa. Un punto di rottura è segnato, in qualche modo, dal Capitolo generale del 1535 e, nell’anno successivo, dalla sua ripetizione dovuta a dissidi tra i frati. 

Come dire la Pasqua

Come dire la Pasqua? Nei paesi dell’oriente cris6ano, da questa notte chiunque s’incontri per la strada si scambia un saluto che è soprattutto un annuncio

Leggi »