Un inizio tormentato

Nel tempo in cui prende corpo la fisionomia iniziale della nuova famiglia francescana (i Cappuccini), si giunge presto a contrasti nella riforma stessa. Un punto di rottura pare segnato dal Capitolo generale del 1535 e, nell’anno successivo, dalla sua ripetizione dovuta a dissidi tra i frati. 

Ludovico da Fossombrone rifiuta l’esito delle elezioni nella prima sede capitolare e si sottrae all’obbedienza quando vengono riconfermati i risultati nella seconda sessione (1536). Si crea così un’occasione favorevole all’Osservanza che cerca di sfruttare il conflitto interno per riassorbire i Cappuccini. Il ruolo di ausilio rappresentato dalla duchessa Cibo viene assunto ora dalla nobildonna romana Vittoria Colonna, unitamente agli sforzi del superiore generale eletto (denominato Vicario) Bernardino d’Asti. Lasciamo il seguito della storia ad altri e ci domandiamo: quali sono i tratti peculiari della nuova riforma francescana? Emergono la vita ritirata, il silenzio e la solitudine per favorire la preghiera, insieme all’esercizio della carità e della predicazione rivolta alle classi sociali minori e ai poveri. Le altre occupazioni – tra cui il lavoro e lo studio – sembrano relativizzate o assorbite dalla forma eremitica, nella convinzione che sia prioritario ciò che riguarda lo spirito. Inoltre, questi frati appaiono caratterizzati dalla povertà e dall’austerità, in aspetti come i luoghi da essi abitati, nel vitto, finanche nel loro aspetto esteriore (indumenti e altro) che hanno rilevanza in tale contesto storico. A confermare però che non si tratti di sterili pratiche ascetiche c’è il vivo desiderio di rinnovamento sostenuto dall’orazione mentale (meditazione).

Storia e spiritualità, dunque, si mescolano nel tratteggiare gli inizi dei Frati Minori della Vita Eremitica. Ci concentriamo ora su di un passaggio significativo di tale “mescolanza”: il Capitolo e le Ordinazioni di Albacina. Conosciamo dalla storia abbozzata finora, l’iter tormentato per l’approvazione e la sopravvivenza dei Frati Cappuccini sia prima che dopo la Religionis zelus (1528). Insieme a questa bolla (lettera papale), nell’atto di “fondazione”, troviamo le «Constituzioni delli frati minori detti della vita eremitica» (titolo originale da fonti documentarie) in cui preghiera e povertà sono centrali nel definire l’identità di questa nuova congregazione. Entreremo nel vivo delle origini dei Cappuccini, in particolare nei fatti collocabili ad Albacina – località a pochi chilometri da Fabriano (Ancona, Marche) – che sembrano ancora costituire una questione aperta da parte degli studiosi.           

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