Chiara Luce Badano (Sassello, 1971-1990)

Nomina sunt omina, pensavano gli antichi e davvero per Chiara, soprannominata Chiara Luce poco prima della sua morte, la frase mostra la sua verità.

Chiara Badano nasce a Sassello (SV), il 29 ottobre 1971, da Maria Teresa e Ruggero. A lungo attesa e figlia unica, dalla famiglia riceve una solida educazione cristiana che splende in una vita normalissima: ricca di talenti, bella e sportiva, ha moltissimi amici, che trascina con la sua vivacità e intelligenza. È una leader che non appare, perché mette sempre in risalto gli altri. La sua fede la spinge ad una testimonianza silenziosa, come lei stessa afferma: «Io non devo dire di Gesù, ma devo dare Gesù con il mio comportamento». Lo fa con la gioia di vivere, l’entusiasmo per le piccole cose, la contemplazione del creato, la felicità di godere dell’amicizia: erano queste cose il nutrimento delle sue giornate e la via silenziosa per mostrare il suo amore per Cristo. A soli 9 anni aderisce al movimento dei focolari, fondato da Chiara Lubich, dove scopre Dio come amore e ne fa l’ideale della sua vita.

A 17 anni viene colpita da un tumore osseo di quarto grado, che affronta affidandosi completamente a Dio, anche nei momenti più difficili. Si sottopone alla chemioterapia e alle sedute di radioterapia, affrontando tutto come identificazione con i dolori di Cristo. Si abbandona e allora la malattia diventa per lei fatto marginale, vivendolo in Gesù. Accanto a lei, parenti e amici continuano a respirare aria di festa: chiacchiera volentieri, gioca, scherza; non c’è odore di malattia, né di prossima morte. La vita continua a fuoriuscire da lei e gli altri si abbeverano a questa straordinaria fonte. Rifiuta la morfina, perché le toglierebbe la lucidità, la consapevolezza e, alla fine. Davanti all’impotenza sanitaria, decide di interrompere la chemioterapia: «Solo Dio può. Interrompendo le cure, i dolori alla schiena dovuti ai due interventi e all’immobilità a letto sono aumentati e non riesco quasi più a girarmi sui fianchi. Stasera ho il cuore colmo di gioia… Mi sento così piccola e la strada da compiere è così ardua, spesso mi sento sopraffatta dal dolore. Ma è lo Sposo che viene a trovarmi». Dalla fondatrice dei Focolarini riceve un nuovo nome, Chiara Luce, e tutti prendono a chiamarla così. A chi l’avvicina, dal personale sanitario agli amici più intimi, comunica serenità e gioia in un clima di straordinaria normalità, dove cielo e terra appaiono incontrarsi. Quando Chiara sente che la fine si avvicina, si prepara come per un matrimonio, andando incontro a Cristo, amato come uno sposo. Sorella morte giunge all’alba del 7 ottobre del 1990. Poco prima aveva salutato la mamma dicendole: «Sii felice perché io lo sono». È stata proclamata beata il 25 settembre 2010. La sua memoria è fissata al 29 ottobre, giorno della sua nascita.

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