Gli odori della stalla 2. Nella stalla

Non scoraggiamoci nello scoprire che non siamo già perfetti, ma è “allontanandomi da loro”, cioè mettendoci in cammino dietro la guida dell’Amore di Dio, che inizia quella guarigione che porterà a fugare ogni dubbio, resistenza e paura, e a dimorare in Dio («Dio è amore; chi sta nell’amore dimora in Dio e Dio dimora in lui» 1Gv 4,16).

Nell’incarnazione Dio non disdegna di scendere al nostro livello, a venire nelle nostre miserie, a nascere in un cuore che non sa ancora amare, perché «non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati» (Mc 2,17). Per farci guarire dobbiamo, però, fidarci del medico.

Nella grotta di Betlemme, usata come stalla per gli animali, Dio viene nel mondo portando la sua luce, il suo profumo, il suo amore; a noi chiede solo un atto di fede, di fiducia per nascere anche nelle nostre stalle e rendere i nostri cuori profumati come la mangiatoia di Betlemme.

La misericordia va usata anche verso noi stessi, pure se ci sentiamo indegni di tanta grazia e ci pare di odorare di stalla. Amiamoci perché Egli ci ama, anche se siamo peccatori: «Dio dimostra il suo amore verso di noi perché, mentre eravamo ancora peccatori, Cristo è morto per noi.» Rm 5,8

«Può essere più facile accettare gli altri che accettare se stessi. Ma da questo dobbiamo partire. Un’accettazione fatta di verità, di riconciliazione, di misericordia e di amore.» «Siamo chiamati ad andare verso l’altro senza dimenticare la strada di casa: farci prossimo all’altro senza dimenticarci di farci prossimo a noi stessi.» Sandrin Luciano, in Aver cura di sé, EDB, 2009, p.105-106

Un famoso cantautore italiano, cantava un po’ di anni fa:

«Dai diamanti non nasce niente

Dal letame nascono i fior» (De André Fabrizio, Via del Campo);

nella nostra stalla non c’è solo l’odore acre e pungente del letame, comunque preludio di un’abbondante fioritura e raccolto, ma anche il morbido e polveroso della paglia delle lettiere, il dolce e vellutato del latte appena munto, il fragrante e speziato dei grani maturi: della segale, dell’orzo, dell’avena, del frumento; il profumo giovane e delicato del fieno fresco nella mangiatoia.

«Ecco ciò che i magi scoprono davanti al bambino che vengono a visitare. La sua presenza in loro. Questo è ciò che un lungo viaggio merita. Dio offre ai pastori e ai piccoli di scoprirlo proprio là dove essi si trovano, mentre i saggi e i sapienti devono affrontare il lungo cammino dello spossessamento, per scoprire che colui che cercavano è dentro di loro. Tutti noi siamo sia pastori che magi. Votati a questa presenza che ci desidera e ci attende.» Lécu Anne, Mi hai unto con un profumo di gioia, San Paolo, 2020, p.22.

«Noi amiamo, perché egli ci ha amati per primo» 1Gv 4,19 , Dio ci precede sempre nell’amore. Lui è il Padre premuroso e a noi, figli piccolini, non resta che abbandonarci e lasciarci portare in braccio, sulle vie del vero amore: verso “i fratelli bisognosi” del nostro affetto; verso “i nostri cuori bisognosi” di riempirsi di Dio.

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