Le riforme come desiderio di fedeltà all’ispirazione di Francesco

Come è stato scritto nell’articolo che precede, il rinnovamento francescano, al quale appartengono i Cappuccini, contiene un desiderio di riforma a partire dall’«osservare il santo Vangelo del Signore nostro Gesù Cristo», come è scritto all’inizio della Regola dei Frati Minori. Storicamente abbiamo in estrema sintesi che nell’aprile del 1208 Francesco, insieme ai primi compagni, Bernardo di Quintavalle e Pietro Cattani, nella chiesa di san Niccolò in Assisi consulta il Vangelo che diventa la loro «norma» di vita. Indossano, quindi, l’abito consueto ai penitenti e iniziano una predicazione itinerante, esortando alla conversione evangelica.

Nella primavera del 1209, cresciuti in numero di dodici, Francesco e compagni si recano a Roma, dove papa Innocenzo III approva a voce la loro norma di vita «secondo la forma del santo Vangelo» che Francesco «fece scrivere con poche parole e con semplicità» (Testamento, 14-15). Il papa concede loro di predicare ovunque la penitenza.

Questa norma di vita, detta «protoregola». più che perduta è stata ripresa e allargata nel testo della Regola non bollata, elaborata tra il 1209 e il 1221.

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