Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani (Rm 8,26-27)

Fratelli, lo Spirito viene in aiuto alla nostra debolezza; non sappiamo infatti come pregare in modo conveniente, ma lo Spirito stesso intercede con gemiti inesprimibili; e colui che scruta i cuori sa che cosa desidera lo Spirito, perché egli intercede per i santi, secondo i disegni di Dio.

Solo due versetti per approfondire la Parola di Dio! San Paolo dice che essendo deboli, lo Spirito (τὸ πνεῦμα) ci viene in aiuto per migliorare la nostra preghiera e condurla nei disegni di Dio. La nostra incapacità di pregare non è dovuta solo a fatti morali, ma anche ad una «non-conoscenza» di Dio, perché siamo creature limitate: così egli ci viene incontro con il suo Spirito, per farci santi. Il luogo d’incontro tra lo Spirito (ὁ παράκλητοs = Avvocato) e Dio è il cuore (ἡ καρδία). Quando David fu scelto come re d’Israele, il profeta Samuele disse a Iesse, suo padre, perché non aveva scelto il più forte tra i suoi figli:«Non guardare al suo aspetto né alla sua alta statura. Io l’ho scartato, perché non conta quel che vede l’uomo: infatti l’uomo vede l’apparenza, ma il Signore vede il cuore» (1Sam 16,7). Lasciamoci guidare dallo Spirito del Signore, colui che scruta i cuori.

Pace e bene, fra’ Luca Maria.

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