SS.MI CORPORIS ET SANGUINIS CHRISTI

Ad I Vesperas
“Tu sei sacerdote per sempre al modo di Melchìsedek”

            Nel quinto libro dei Salmi il Salmo 110 è certamente uno dei più importanti tra quelli classificati come “davidici” e anche di tutto il salterio. Non trattiamo qui delle problematiche che accompagnano l’esegesi di questa composizione, limitandoci a prendere atto che compare qui una seconda volta il nome di Melchìsedek, evocato come prototipo di un sacerdozio particolare e assoluto e, per la prima volta, congiunto in un’unica persona con la potestà regale. La sua prospettiva messianica e la stessa misteriosa natura del Messia, incarnazione di così speciale splendore, dovettero costituire argomento di riflessione, e pure di dibattito, nel mondo delle attese giudaiche e nelle scuole farisaiche: un’eco, in epoca del primo cristianesimo, si trova chiaramente nei vangeli sinottici, dove, in forma di interrogazione, la questione viene posta proprio da Gesù, con l’invito a vedere nel Messia non soltanto un semplice e naturale discendente di Davide, ciò che rende inoppugnabile l’argomentazione dottrinale del Rabbì di Galilea, secondo Matteo, conquistatrice delle folle la forza del suo eloquio, secondo la narrazione di Marco.

            Può tornare utile avere a disposizione tutti di seguito i testi, di cui si faceva parola, rimandando al prossimo articolo, per una certa economia, alcune ulteriori citazioni e qualche accessoria osservazione.

Sal 110 1Di Davide. Salmo.
Oracolo del Signore al mio signore:
«Siedi alla mia destra
finché io ponga i tuoi nemici
a sgabello dei tuoi piedi».
2Lo scettro del tuo potere
stende il Signore da Sion:
domina in mezzo ai tuoi nemici!
3A te il principato
nel giorno della tua potenza
tra santi splendori;
dal seno dell’aurora,
come rugiada, io ti ho generato.
4Il Signore ha giurato e non si pente:
«Tu sei sacerdote per sempre
al modo di Melchìsedek».
5Il Signore è alla tua destra!
Egli abbatterà i re nel giorno della sua ira,
6sarà giudice fra le genti,
ammucchierà cadaveri,
abbatterà teste su vasta terra;
7lungo il cammino si disseta al torrente,
perciò solleva alta la testa.

Mt 22 41Mentre i farisei erano riuniti insieme, Gesù chiese loro: 42«Che cosa pensate del Cristo? Di chi è figlio?». Gli risposero: «Di Davide». 43Disse loro: «Come mai allora Davide, mosso dallo Spirito, lo chiama Signore, dicendo:
44Disse il Signore al mio Signore:
Siedi alla mia destra
finché io ponga i tuoi nemici
sotto i tuoi piedi?
45Se dunque Davide lo chiama Signore, come può essere suo figlio?». 46Nessuno era in grado di rispondergli e, da quel giorno, nessuno osò più interrogarlo.

Mc 12 35Insegnando nel tempio, Gesù diceva: «Come mai gli scribi dicono che il Cristo è figlio di
Davide? 36Disse infatti Davide stesso, mosso dallo Spirito Santo:
Disse il Signore al mio Signore:
Siedi alla mia destra,
finché io ponga i tuoi nemici
sotto i tuoi piedi.
37Davide stesso lo chiama Signore: da dove risulta che è suo figlio?». E la folla numerosa lo ascoltava volentieri.

Lc 20 41Allora egli disse loro: «Come mai si dice che il Cristo è figlio di Davide, 42se Davide stesso nel libro dei Salmi dice:
Disse il Signore al mio Signore:
Siedi alla mia destra
43finché io ponga i tuoi nemici
come sgabello dei tuoi piedi?
44Davide dunque lo chiama Signore; perciò, come può essere suo figlio?».

(2. continua)

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